Elisa Martinelli è medico chirurgo, specialista in dermatologia e medicina estetica. Oltre alle varie patologie della pelle, segue con particolare impegno l'esame dei nei per la prevenzione del melanoma, unghie e capelli, utilizzando attrezzature specifiche di ultima generazione. Pratica asportazioni chirurgiche ambulatoriali. Nel campo dela medicina estetica si dedica alla bellezza del viso, grazie al fotoringiovanimento e trattamento delle rughe.
giovedì 11 marzo 2010
DERMATITE ATOPICA
La dermatite atopica (D.A.) è una malattia ad etiopatogenesi multifattoriale che si contraddistingue, sul piano clinico, per lesioni eczematose intensamente pruriginose ad evoluzione cronico-recidivante, secchezza cutanea generalizzata ed ipersensibilità della pelle.
Rappresenta una delle più comuni malattie dell’età pediatrica con un’incidenza del 10% e solo nel 2% dei casi fa la sua comparsa nell’adolescenza ed in età adulta. I due sessi vengono colpiti con uguale frequenza.
La D.A. insorge su una forte base genetica e la familiarità per questa patologia o per altre malattie alergiche (asma, oculo-rinite) è positiva. Accanto alla reazione allergica specifica, nei pazienti affetti da D.A., è presente un difetto della superficie cutanea, che porta ad una riduzione della fisiologica funzione di barriera della stessa, rendendo più facile la penetrazione di allergeni, sostanze irritative, batteri. L’alterazione immunitaria su base genetica con predisposizione allo sviluppo di allergie assieme all’alterazione della barriera cutanea portano ad un’aggravamento della dermatite e creano un circolo vizioso complesso e che si automantiene. L’esposizione ad alcuni fattori ambientali (luoghi polversi, animali domestici, fumo), sudorazione, freddo o fattori psicologici (nervosismo, stress) possono scatenare e/o aggravare la dermatite.
Nei primi mesi di vita la D.A. si manifesta soprattutto sul cuoio capelluto e sul viso con chiazze eritematose con piccole vescicole molto pruriginose. Col passare dei mesi e degli anni le lesioni tendono a localizzarsi più spesso alle pieghe di gomiti e ginocchia, polsi, caviglie, collo ed estremità degli arti. Le lesioni sono inoltre più “secche” rispetto a quelle essudanti della prima infanzia e possono accompagnarsi ad ispessimento della pelle con fissurazioni dolorose. Il prurito è tuttavia sempre presente, in modo costante, e molto intenso, in ogni fase evolutiva ed ha un ruolo cruciale sulla qualità della vita, perché provoca il bisogno di grattarsi continuamente, causando irrequietezza, nervosismo, insonnia e depressione, fino a raggiungere, nei casi più gravi, situazioni in cui la persona affetta dalla malattia, si all’allontana dall’ambiente di lavoro e dalla vita sociale in generale.
Come accennato all’inizio, il decorso della D.A., sia nel bambino, sia nell’adulto, è caratterizzato da un andamento cronico-recidivante, che alterna fasi di miglioramento a fasi di peggioramento dei sintomi, in cui giocano un ruolo precipitante fattori psicologici, dietetici, infettivi ed ambientali. In una certa percentuale di casi inoltre, si può realizzare la cosidetta “marcia allergica” che consiste nella comparsa di nuove allergie ed all’interessamento di altri organi ed apparati, con commistione di dermatiti allergiche cutanee ed allergie respiratorie.
La diagnosi di D.A. si basa quasi esclusivamente sulla clinica ed i criteri più importanti sono il prurito, l’aspetto e la sede delle lesioni, l’andamento cronico-recidivante e la storia personale o familiare di atopia.
Data la natura allergica di questa dermatite, oltre alla valutazione clinica, si dovranno effettuare tutti i test allergologici.
La terapia è solo sintomatica, non è infatti possibile la guarigione definitiva, ed è incentrata sulla riduzione del prurito e del grattamento. E’ fondamentale che, accanto alle terapie mediche, vengano adottate tutte le misure igenico-ambientali e dietetiche per ridurre al minimo i fattori scatenanti.
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