Elisa Martinelli è medico chirurgo, specialista in dermatologia e medicina estetica. Oltre alle varie patologie della pelle, segue con particolare impegno l'esame dei nei per la prevenzione del melanoma, unghie e capelli, utilizzando attrezzature specifiche di ultima generazione. Pratica asportazioni chirurgiche ambulatoriali. Nel campo dela medicina estetica si dedica alla bellezza del viso, grazie al fotoringiovanimento e trattamento delle rughe.
venerdì 2 aprile 2010
MELASMA
Il melasma o cloasma è un’iperpigmentazione acquisita che insorge, in soggetti predisposti, nelle aree fotoesposte.
Alla base dell’insorgenza del melasma vi è una predisposizione genetica, su cui intervengono i due fattori causali più importanti: l’esposizione solare e gli ormoni femminili. E’ infatti di frequente riscontro nelle donne in gravidanza (melasma gravidico) e che assumono contraccettivi orali e che si espongono al sole. Per un meccanismo non del tutto noto, ciò che determina la comparsa del melasma è l’esposizione solare in concomitanza a questi fattori ormonali. I raggi ultravioletti, infatti, provocherebbero un’alterazione delle membrane cellulari a cui seguirebbe una stimolazione dei melanociti a produrre in elevata quantità la melanina, che è il pigmento della nostra pelle. Altre cause di melasma sono alcuni farmaci fotosensibilizzanti, disfunzioni ovariche e tiroidee ed alcuni prodotti cosmetici, sempre in correlazione all’esposizione solare.
Il melasma è più frequente nelle persone con carnagione scura e in quelle che, pur avendo una carnagione più chiara, si espongono molto al sole. Nel 90% dei casi tale patologia si riscontra nella donna in età fertile; negli uomini è più rara ed è legata alle stesse cause.
Da un punto di vista clinico, il melasma è caratterizzato dalla graduale e progressiva comparsa di una iperpigmentazione caraterizzata da macchie marroni o nere. Se le macchie sono più chiare significa che l’eccesso di pigmento melanico si trova più in superficie, a livello epidermico. Se invece le macchie sono scure, quasi nere, vuol dire che la melanina si è accumulata più in profondità nella pelle, a livello dermico. Questa distinzione è importante per le eventuali possibilità di trattamento. La sede più colpita è il viso a livello degli zigomi, della fronte e del mento.
Trattare il melasma è molto difficile. Esso tende infatti a recidivare spesso anche con il solo stimolo della luce visibile e talvolta può ricomparire anche per alcuni anni dopo il parto o la cessazione della pillola.
I trattamenti a disposizione per diminuire la pigmentazione e ridurre le recidive del melasma sono i peeling e le creme schiarenti ed esfolianti. L’obiettivo della terapia infatti è quello da un lato di ridurre la produzione di melanina e dall’altro quello di aumentare l’esfoliazione della pelle. Il peeling ha prevalentemente un’azione esfoliante. Le creme possono avere un’azione esfoliante o di inibizione della produzione della melanina. Spesso si utilizzano delle combinazioni di 2 o tre sostanze cosi da ottenere una crema schiarente che abbia entrambe le funzioni. Queste creme si possono associare ai peeling.
Come ricordavo all’inizio, l’accumulo di melanina può essere superficiale, epidermico, oppure profondo, dermico. Nel primo caso le terapie effettuate daranno buoni risultati, anche se non immediati. Nel secondo caso invece le cure sono quasi sempre inefficaci. In ogni caso le persone con melasma dovranno astenersi completamente dall’esposizione solare e dovranno applicare delle creme di fotoprotezione massima nelle aree interessate.
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